03 Mar #bewomanbecreative Marianna Tomaselli, illustratrice
Per il terzo giorno del’iniziativa Be Woman Be Creative ho scelto l’illustratrice Marianna Tomaselli. Be Woman Be Creative è il mio contributo per raccontare il mondo creativo al femminile che ancora oggi fatica ad essere rappresentato e riconosciuto. Dal primo all’otto marzo un post al giorno dedicato ad una figura femminile che si è affermata nel mondo del design e non solo.
Chi è Marianna Tomaselli?
Marianna Tomaselli è una giovane illustratrice italiana. Dopo la formazione allo IED di Milano inizia a lavorare nell’ambito della moda come pattern e textile designer per Manebi, azienda produttrice di espadrillas, decorando a mano con le sue grafiche le classiche scarpe spagnole. Attualmente lavora come art director per l’agenzia pubblicitaria Revolution Department, e come illustratrice freelance.
I suoi lavori sono caratterizzati da forti pennellate spigolose, in trasparenza e texturizzate, i soggetti sono spesso rappresentati in scenari esotici e paradisiaci. Nel suo portfolio la figura femminile è spesso presente e rappresenta nella sua nudità mostrando non solo l’aspetto erotico ma anche quello intimo. Ha un’attenzione particolare per i pattern che definisce «quasi un imprinting nel mio stile». Oltre ai pattern per le espadrillas, ne realizza diversi anche per altri clienti quali Nike Training Club, che le commissiona delle carte regalo per il natale.
Il progetto #notaskingforit
Nel 2017 Marianna Tomaselli pubblica il progetto personale #notaskingforit. La raccolta di illustrazioni rappresenta donne di diverse nazionalità, culture e con diversi abiti, una rappresentazione poliedrica della figura femminile. L’obiettivo del progetto è denunciare qualcosa che dovrebbe essere ormai ovvio ma che ancora non lo è: non stuprare. Purtroppo ancora oggi il modo di esprimersi o di vestirsi viene frainteso come una disponibilità sessuale. Marianna Tomaselli rappresentando donne nude e totalmente coperte sta dicendo che il modo di vestirsi non deve essere interpretato come un sì. “The way we dress doesn’t mean yes“.
Scoprire creative che si impegnano attraverso il proprio lavoro a denunciare situazioni di disagio nel mondo femminile ci fa capire quanto questo tema stia diventando finalmente importante. Non potevo non sceglierla per la mia iniziativa, a cui puoi partecipare anche tu taggando le tue storie con #bewomanbecreative. Il prossimo articolo è dedicato a Ionna Vautrin.
Crediti: Marianna Tomaselli, Picame
Pingback:Vivian Maier, fotografa #bewomanbecreative | Marianna Milione
Pubblicato alle 16:50h, 04 Marzo[…] Questa storia ha una vena di malinconia ma in fondo era stata una sua scelta non mostrare i suoi scatti. Vi ricordo che, dopo l’articolo su Paula Scher, questo è il secondo post dedicato all’iniziativa e che se volete partecipare anche voi fatelo raccontando le vostre figure di riferimento o il vostro lavoro creativo con l’hashtag #bewomanbecreative. Il prossimo articolo è dedicato a Marianna Tomaselli. […]
Pingback:Essere donna: la creatività non è mai abbastanza | Marianna Milione
Pubblicato alle 12:03h, 06 Settembre[…] MARIANNA TOMASELLI […]