
08 Apr La creatività non è un dono
Come un appuntamento fisso, ogni volta che qualcosa va storto (o le cose non vanno come vorrei) inizio a guardare il successo degli altri e mi abbatto. Inizio a pensare che non ce la farò mai e che la mia creatività non è abbastanza.
Questo umore me lo trascino per un po’ di giorni e si ripercuote tantissimo sul mio lavoro. Non in quello fatto di scadenze e clienti, ma in tutto quello che faccio per essere qui, online, dove non solo ho bisogno di creatività ma di costanza per portare avanti qualcosa che non dà risultati immediati.
Poi, come dopo un temporale, torna il sereno e mi rimetto all’opera come se nulla fosse successo. Però questo sulla creatività è un tarlo che mi perseguita, allora ho pensato di mettere su “carta” alcune cose che dovrei ripetermi più spesso.
Gli altri non sono più creativi di te
Semplicemente lavorano duro per esserlo. Non siamo tutti Picasso o Mozart, c’è ci ha un talento naturale e chi invece deve dedicare molto più tempo per trovarlo. E sbaglierà, fallirà ma continuerà a provarci. Questo vuol dire che piangersi addosso non risolverà nulla, anzi, peggiorerà le cose. In pratica si perde del tempo che potrebbe essere utilizzato per allenare la propria creatività.
Che poi la creatività non è nient’altro che interpretare le cose comuni in una nuova chiave. Non confondiamola con il genio, con l’invenzione, altrimenti dovremo tutti smettere di fare un lavoro che ci chiede di essere creativi. Anzi, più ci si sforza di essere creativi e più ci si impantana.
Quante volte hai visto qualcosa e hai pensato «Perché non ci ho pensato io?» Ecco, mentre ti domandi come mai le idee non arrivano, gli altri si danno da fare per farsele venire. Ancora peggio è quando esorti con «Questo lo sapevo fare anche io!» E come mai non ci hai pensato tu? Forse perché credi che le idee si materializzano durante la notte? Mi dispiace ma non funziona così.
Non esistono formule magiche
Per essere creativi ci vuole impegno, costanza e determinazione.
«La creatività richiede “esperimenti mentali”. Non è possibile conoscere l’esito di un esperimento. Ma occorre avere la volontà di portarlo a termine.»
Così Edward De Bono nel libro “Sei cappelli per pensare” scrive nel capitolo dedicato al cappello verde, quello sulla creatività. La volontà, e la costanza, sono la vera chiave per essere sempre più creativi.
Trovo che questo libro sia perfetto se vuoi migliorare il tuo pensiero e trovare nuovi modi di vedere le cose. Ci sono tantissimi libri sull’argomento e, così come non esistono formule magiche, non esiste neanche IL libro perfetto ma tanti libri adatti ad ognuno di noi – e al proprio lavoro.
Su una cosa però sono certa: mai concentrarsi solo sul proprio ruolo perché la creatività è diversità, varietà, contaminazione. A me piace molto guardare ciò che è stato già fatto: non 30 anni fa ma 300, 3000 anni fa. Credo che sia più interessante guardare al passato, al diverso da noi, che continuare a guardare il presente e chi è simile, perché il rischio è di fare una cosa uguale a tante altre. Lasciarsi ispirare dalle cose più disparate è una vera manna perchè ti aiuterà a trovare la chiave di lettura non scontata, mai banale ma nuova, fresca, creativa.
P.s.: per scrivere questo articolo ho rivisto un video di un po’ di tempo fa sul Ted. È di Sir Ken Robinson e parla di come la scuola uccida la creatività. Il video è molto interessante perché apre gli occhi su come veniamo educati a reprimere la nostra creatività in nome di qualcosa di più utile. Forse è per questo che ci diciamo «Io non ho creatività», in realtà non siamo abituati a stimolarla. Ti suggerisco di dedicare 19 minuti del tuo tempo (puoi recuperarli tra quelli che passi a scrollare Instagram, fidati che ci stiamo su un sacco di tempo) per guarda questo video: è stimolante, divertente e fa pensare molto.

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