Essere donna: la creatività non è mai abbastanza. Foto di Alice Donovan Rouse su Unsplash

Essere donna: la creatività non è mai abbastanza

Ancora una volta è un articolo a darmi lo spunto per scriverne uno di mio. Se il mio ultimo post rifletteva sul concetto di design, questa volta si focalizza sul lavoro creativo e sull’essere donna. È un tema che mi sta a cuore sia in quanto donna sia in quanto creativa (o almeno questo è l’auspicio). Nell’intervista al designer Fioravanti su Frizzifrizzi – molto interessante! –  gli si chiede di indicare qualche giovane designer che apprezza. E fa diversi nomi ma nessuna donna. Nessuna. Non voglio inscenare una polemica, potrebbe essere stato solo un caso che, di getto, non abbia indicato nessuna figura femminile. Però questo ci fa capire quanto sia ancora difficile riuscire ad essere riconosciute per il proprio lavoro, soprattutto se non si è “famose”.

La necessità di creare iniziative per sole donne

Due anni fa in Triennale in occasione della nona edizione del Triennale Design Museum è stata organizzata la mostra W. Women in Italian Design, un’esposizione dedicata al design italiano al femminile. A cura di Silvana Annicchiarico, la mostra aveva l’obiettivo di raccontare quanto la donna nel ‘900 sia stata eclissata dal potere maschile di storici e teorici del design e quanto oggi invece ci sia una nuova forza tutta al femminile.

Siamo nel XXI secolo e abbiamo ancora bisogno di creare delle iniziative dedicate alla sola donna. Abbiamo ancora bisogno di gridare più forte le nostre capacità, nel settore creativo così come in tutto il mondo del lavoro. Abbiamo fatto dei passi in avanti, non lo metto in dubbio, ma la parità di genere è ancora molto lontana. Fortunatamente sono sempre di più le voci di protesta: il movimento #MeToo che lotta contro gli abusi nel mondo dello spettacolo, ma anche tutte quelle testate al femminile – penso all’italianissima Freeda – che raccontano e celebrano la libertà di essere donna. Perchè in fondo è tutta una questione di cultura. La conoscenza ci evolve e l’intelligenza va coltivata se vogliamo essere davvero diversi dagli animali.

Il mio contributo #bewomanbecreative

Quale occasione migliore se non la festa della donna per fare qualcosa nel mio piccolo che racconti il mondo creativo al femminile? Da oggi fino all’otto marzo dedicherò un post ad una figura femminile che si è affermata nel mondo del design e non solo. Alcune saranno giovani, altre molto conosciute, altre meno. Probabilmente non ci saranno nomi “scontati”, ma saranno figure che ho apprezzato per il loro contributo e per il loro modo di esprimere la propria creatività. La mia iniziativa si chiama Be Woman Be Creative e sarei felicissima se anche tu partecipasti: che siano figure di riferimento o te stessa una creativa, racconta! – e tagga con #bewomanbecreative.

Diamo inizio alle danze… Il primo articolo lo dedico a PAULA SCHER


Tutti gli articoli dell’iniziativa:

PAULA SCHER

VIVIAN MAIER

MARIANNA TOMASELLI

IONNA VAUTRIN

PEGGY OLSON

ANNIE LIEBOVITZ

CRISTINA CELESTINO

ELENA FAVILLI e FRANCESCA CAVALLO

Foto di Alice Donovan Rouse su Unsplash

Essere donna: la creatività non è mai abbastanza. Foto di Alice Donovan Rouse su Unsplash
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