![La grafica al cinema. Dal blog di Marianna Milione](https://www.mariannamilione.it/wp-content/uploads/2020/05/grafica-al-cinema-blog-Marianna-Milione.jpg)
04 Nov La grafica al cinema
Da quando ho deciso di lavorare con la grafica la vedo ovunque, anche dove prima non ci avrei mai fatto caso.
Siamo abituati a pensare che la grafica abbia a che fare solo con loghi, volantini, siti e biglietti da visita e invece ne siamo immersi. La troviamo in posti piccolissimi e in quelli davvero grandi, tipo il cinema! Ebbene sì, c’è della grafica anche al cinema e no, non intendo le locandine ma qualcosa che accade prima che un film sia pronto.
Ah quanto mi piacerebbe lavorare per il cinema, ciò che mi affascina di più è tutto ciò che succede dietro le quinte: oggetti di scena, effetti speciali, costumi, trucco, scenografia, luci… Ho amato la mostra dedicata a Rambaldi così come il Museo Nazionale del Cinema di Torino e ancora di più il Museo del Cinema e delle Miniature di Lione in Francia – dico solo una cosa, hanno la creatura di Alien funzionante! 😱
Divagazioni a parte, dove troviamo la grafica nel cinema? Negli oggetti di scena, i cosiddetti props. Non so se lo sai ma molte volte gli oggetti di scena sono creati ad hoc, soprattutto quando rivestono un ruolo importante nei film. Ci sono tantissime figure che lavorano in questo settore, molte volte sono artigian* altre ancora sono grafic*. É un mondo sconfinato che vede professionist* di tutti i settori impegnat* a creare e a rendere tangibili parole e immagini.
Qualcun* avrà pur disegnato il biglietto d’oro de La Fabbrica di Cioccolato, di certo non si è creato da solo. 🍫
Annie Atkins e The Grand Budapest Hotel
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Ho scoperto Annie Atkins di ritorno dal cinema dopo aver visto Grand Budapest Hotel. Ero rimasta affascinata dal packaging dei deliziosi pasticcini Mendl’s 🤤 così mi sono messa alla ricerca di informazioni.
Annie Atkins è una designer grafica che, dopo un periodo in agenzia pubblicitaria, ha iniziato a lavorare per il mondo del cinema. Probabilmente Grand Budapest Hotel resta uno dei suoi lavori più completi perché oltre al packaging dei dolciumi ha disegnato di tutto, dal passaporto al giornale locale. Non solo li ha progettati dal nulla, e di per sé non è un lavoro facile, ma è stata in grado di riuscire a contestualizzare le sue creazioni nel periodo storico raccontato nel film. Per fare ciò ci vuole tanto studio e ricerca dello stile dell’epoca.
Ogni grafica è curata nei minimi dettagli e Wes Anderson ha saputo dare lustro a tutto il suo lavoro. Da allora è spesso chiamata per interviste e speech e proprio l’anno scorso è uscito il suo libro “Designing graphic props for filmmaking” dove racconta tutti i suoi lavori e quanto siano importanti per rendere una storia ancora più vera.
Lo studio MinaLima e la saga di Harry Potter
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Hai presente la mappa del malandrino? O le pagine de La Gazzetta del Profeta? L’albero genealogico di Sirius Black? E che dire della lettera che arriva a Harry da Hogwarts?
Tutto è stato creato dalle meravigliose menti di Miraphora Mina e Eduardo Lima aka MinaLima. Cosa sarebbe la saga cinematografica di Harry Potter senza la grafica? Una bellissima ma sbiadita storia. Il loro lavoro non è eccezionale, di più! Creare l’intero stile grafico per Harry Potter è un’opera immensa che richiede una cura e una minuziosità unica: tutto ciò che vedi nei film e che ha richiesto un disegno è stato creato da loro, dall’insegna del negozio Tiri Vispi Weasley a tutti i packaging dei loro prodotti. Quando si dice immagine coordinata!
Se ti dicessi che è possibile comprare l’albero genealogico dei Black a dimensione originale ci crederesti? Ebbene sì, nello shop dello studio c’è l’arazzo del l’albero (anche in versione carta da parati) ma anche tante altre stampe e prodotti a tema Harry Potter. Per chi è appassionat* credo che ci possa lasciare il portafogli nel loro negozio. 💸
Negli anni si sono occupati di molti altri lavori al di fuori del mondo della Rowling, realizzando le grafiche per Sweeny Todd e The Imitation Game, ma di sicuro tutto ciò che hanno creato per la saga di Harry Potter, e ora per quella di Animali Fantastici, resta qualcosa di memorabile.
I prodotti fake nei film di Tarantino
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Se ti sembra di aver già sentito parlare delle sigarette Red Apple ma non le hai mai viste in tabaccheria è perchè non esistono. Così come non esiste la catena di fast food Big Kahuna Burger o la compagnia aerea giapponese AIR O.
Questi sono solo alcuni dei brand creati ad hoc per i film di Tarantino e che è solito usare nei suoi film. Di ogni brand è studiata tutta l’identità grafica, dal logo ai colori ai caratteri tipografici. Le Red Apple con la loro mela con verme le troviamo in quasi tutti i suoi film, compreso in Once Upon a Time in Holliwood con uno spot realizzato proprio da Rick Dalton (Leonardo Di Caprio).
A differenza delle grafiche di Annie Atkins e dei MinaLima, quelle nei film di Tarantino spesso sono inquadrate solo di sfuggita e solo i suoi fan più accaniti riescono a cogliere tutti i brand. Una dimostrazione che anche le cose più insignificanti possono essere curate nel dettaglio.
Era da tempo che volevo scrivere di grafica e di cinema ma mi sono sempre frenata perché avrei voluto dedicarci una vera e propria rubrica.
Ho deciso di parlarne adesso perché nell’ultimo periodo sono state messe alla luce le difficoltà del mondo dello spettacolo con il loro lockdown.
Molte volte pensiamo solo alle figure più visibili (attor*, regist*) dimenticandoci di tutti gli altri (macchinist*, fonic*, costumist*, scenograf* per dirne alcuni) che in realtà hanno un ruolo fondamentale.
Pensa che per realizzare Il Signore degli Anelli la troupe era composta da 2000 persone, 2000! Escluso il cast e le 20000 comparse ovviamente.
Lo so, stiamo parlando di numeri immensi per una grande produzione ma ciò ti dà l’idea di quante figure servono per realizzare un film o una serie tv. Per questo quando si interrompe questo settore non si tratta di sospendere il lavoro di persone agiate ma anche di tanti altri che danno forma alla magia.
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