
29 Ott Tailorbrands è la morte della grafica?
Tempo fa Rocco – il mio compagno – mi ha inviato un link scrivendomi «Lo conosci questo sito?» Il sito che mi ha inviato è Tailorbrands, una piattaforma online che con pochi semplici passaggi automatizzati è in grado di creare un logo personalizzato. Ero molto curiosa di capire come funziona e quindi l’ho provata. Vado sul sito, rispondo a poche semplici domande (nome dell’attività, settore), scelgo la tipologia di logo e lo stile. Tempo 2 minuti e mi ritrovo con una decina di loghi tra cui scegliere.
Che dire, i miei sentimenti erano un misto tra stupore e rabbia. Stupore perchè, bisogna darne atto, programmare una piattaforma che in pochi minuti ti crea dei loghi – neanche tanto brutti – non è una roba da nulla. Rabbia perchè, ovviamente, vedi che il tuo lavoro potrebbe farlo anche una macchina – anche se in realtà non fa quello che davvero faccio io ma per gli altri, tra cui dei possibili clienti, potrebbe sembrare così.
Tailorbrands is the new mio cugino
Ebbene si, il rischio più grande è che la gente passi dal dire «Lo faccio fare da mio cugino con 50 €» a «Lo faccio online in pochi minuti con neanche 10 €». È comunque un salto di qualità rispetto al cugino – dietro Tailorbrands c’è un team impressionante di progettisti – ma un prezzo così basso è inarrivabile per qualsiasi professionista. Si, hai letto bene, sono sufficienti meno di 10 € per avere un logo! Con pochi euro hai la possibilità di sceglierti il logo che ti piace di più, d personalizzartelo come vuoi e in più ti danno anche delle grafiche già pronte. Insomma, offrono un servizio completo che sbaraglia la concorrenza, addirittura il cugino che sa usare il computer. Capisci che in un attimo il mio lavoro diventa fuori mercato.
Allora cosa dovrei fare, chiudere baracca e fare altro?
Tailorbrands non è la morte della grafica
No, al mio lavoro non ci rinuncio perché esiste una piattaforma automatizza che crea loghi – e ne esistono molte altre. Tra me e loro ci sono molte differenze, nessuno dei due è migliore dell’altro, semplicemente siamo diversi. Come è diverso H&M da un atelier sartoriale, o come è diverso un piatto pronto surgelato dalle lasagne della trattoria vicino casa.
La differenza tra me e loro, come tra chiunque abbia una piccola attività e i colossi dell’imprenditoria, è il potersi dedicare ad un cliente considerandolo non solo come un numero (soldi per la precisione) ma anche come una persona. Infatti il mio compito non è creare un logo generico, ma capire quella persona, la sua attività, e creare qualcosa su misura per lei.
Quindi no, Tailorbrands non è la morte della grafica. Semplicemente è un altro modo di fare grafica. E il mio compito è far capire la differenza tra loro e il mio lavoro.
L’importanza di raccontare
Ci sono due strade per raccontarle queste differenze. Potrei dirti che un logo creato con Tailorbrands in realtà non rispecchierà mai la vera identità di un’attività. Che il logo che sceglierai non sarà mai solo tuo perché qualcun’altro lo avrà simile. Oppure che quel logo che hai scelto quando lo rimpicciolisci non è più riconoscibile. Insomma, una strada è far notare ogni difetto con fare inquisitorio.
L’altra invece è ribaltare il punto di vista, smettere di parlare di loro per parlare del proprio lavoro. Raccontare il valore di ciò che si fa senza dare per scontato che gli altri sappiano già tutto. Anzi, gli altri non sanno un bel niente ed è giusto così. E non bisogna raccontare solo le cose belle ma anche quelle brutte, i traguardi raggiunti e la fatica per raggiungerli, così come gli insuccessi e gli imprevisti.
Ci ho messo un po’ per capire questa cosa – per questo non mi stancherò mai di ringraziare Enrica Crivello che mi ha aperto gli occhi – e faccio ancora un po’ di fatica a spiegare agli altri davvero cosa faccio, ma ci sto provando. Lo faccio qui sul blog scrivendo degli aspetti del mio lavoro con articoli dedicati. E ti dirò, mi sta piacendo più di quanto mi aspettassi: non credo di sapere tutto, anzi! Ho ancora molto da imparare e tanta voglia di condividere.

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