Articolo sulle mie pillole di grafica e sulla banalità. Dal blog di Marianna Milione

Le mie pillole di grafica e la banalità

Era un po’ di tempo che pensavo di dare dei piccoli consigli sulla grafica, utili per chi si trova a doversene occupare anche se non lo ha mai fatto. Quell’idea è diventata una mini rubrica per le storie di Instagram che si chiama “Pillole di grafica”. È iniziata la scorsa settimana, la trovi tra i miei contenuti in evidenza e si aggiornerà ogni mercoledì con due consigli. Non si tratta di robe difficili perché voglio che ognuno stia dentro una sola storia e che le informazioni siano chiare e concise. Mi piaceva l’idea di creare una guida breve da salvare e consultare ogni qualvolta che si ha qualche dubbio.

Le cose che conosciamo non sono banali

Per creare questa rubrica ho aperto le porte a ciò che pensavo si trattasse di banalità. Con la grafica ci lavoro da un po’ e quindi per me tantissime cose sono scontate, banali, su cui non vale la pena soffermarsi né tanto meno darle come consiglio. Ed è una cosa comune a tutti quelli che certe cose le fanno per lavoro: le fai da così tanto tempo che ormai per te sono normali. Per gli altri in realtà no. Quante volte ti capita di parlare con chi hai chiamato per un lavoro e non capire nulla di quello che sta dicendo? A me l’ultima volta è successo con la banca: ometteva informazioni perché dava per scontato che sapessi già tutto. Per me è stata la peggiore assistenza clienti. Ecco perché credo che sia uno dei più grossi errori che si possa fare con i propri clienti. Pensare che qualcosa sia banale e quindi non spiegarla.

Questo problema si ritorce sia sui clienti che si sentono confusi (e forse a volte anche stupidi) sia su di te che stai perdendo l’occasione per dire quanto vale il tuo lavoro e quanto sei importante per loro. Uscire fuori dal proprio ruolo e provare a pensare come i propri clienti ci aiuterà a migliorarci come professionisti. A me piace quando qualcuno mi spiega il suo lavoro anche nelle più piccole parti quindi perché non dovrei farlo anch’io? Per questo sono nate le mie pillole di grafica.

Anche la banalità funziona

Per creare la mia rubrica sono partita con elencare tutto ciò che interessava la grafica e che poteva essere utile a chi non è grafico. All’inizio non è stato facilissimo perché non mi veniva in mente nulla che non fosse troppo tecnico, o meglio, troppo per gli addetti ai lavori. Poi una volta messa nei panni di chi giustamente non conosce la grafica perché non lo fa per lavoro, allora è stato più semplice. Forse avrò messo dentro anche cose scontate, forse le vedrai e penserai «Ma va?!» però lì fuori ci sono persone che non si accorgono di sbagliare e quindi è giusto aiutarli a migliorare la loro grafica.

Una volta trovati gli argomenti quello che mancava era il nome. Continuavo a pensarci e l’unica cosa che mi veniva in mente era: Pillole di grafica. È un nome banale, lo so, già usato ma funziona! Descrive perfettamente la mia idea di questa rubrica: piccole cose che fanno bene. E poi piuttosto che perdere tempo a pensare ad un nome migliore, col rischio di perdere l’entusiasmo e non andare più avanti, mi sono detta «Fallo e basta!». Tanto cosa potrà andare storto? Al massimo le mie pillole di grafica non se le fila nessuno, quindi niente di grave. In fondo non c’è nulla di più rassicurante della banalità.

Articolo sulle mie pillole di grafica e sulla banalità. Dal blog di Marianna Milione
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