06 Mar #bewomanbecreative Annie Leibovitz, fotografa
Dopo Vivian Maier, ancora una fotografa, Annie Leibovitz, per l’iniziativa Be Woman Be Creative. Be Woman Be Creative è il mio contributo per raccontare il mondo creativo al femminile che ancora oggi fatica ad essere rappresentato e riconosciuto. Dal primo all’otto marzo un post al giorno dedicato ad una figura femminile che si è affermata nel mondo del design e non solo.
Chi è Annie Leibovitz?
Annie Leibovitz è una fotografa ritrattista statunitense, prima donna ad esporre alla National Portrait Gallery di Washington, importante museo americano. Nata nel Connecticut, sin da bambina si è dovuta trasferire diverse volte per seguire gli incarichi del padre ufficiale dell’Aeronautica. Durante uno dei numerosi viaggi scopre il suo interesse per la fotografia, passione che coltiverà al di fuori del suo percorso formativo. Il suo stile fotografico è caratterizzato da una forte sintonia con la persona che ritrae, una sintonia tale da catturane l’anima e tradurla in uno scatto molto espressivo.
Sono gli anni ’70 e Annie Leibovitz inizia la sua carriera come fotografa per la rivista Rolling Stone. Dalla sua prima foto a John Lennon per la copertina della rivista passano 13 anni di proficua attività. Non scatta solo i ritratti agli artisti più influenti dell’epoca ma definisce anche l’aspetto della rivista che l’ha resa riconoscibile. Tra le sue copertine una tra le più celebri rimarrà quella che ritrae John Lennon abbracciato a Yoko Ono. Leibovitz racconta che inizialmente la copertina doveva ritrarre solo Lennon ma lui ha insistito affinché ci fosse anche Yoko Ono. Lo scatto doveva ritrarre entrambi nudi ma Ono si rifiutò: allora Lennon nudo si aggrappò a lei dando vita ad uno scatto rimasto nella storia. La foto è data 8 dicembre 1980 ed è stata scattata qualche ora prima che John Lennon fosse ammazzato.
Negli anni ha collaborato con autorevoli riviste quali Vanity Fair e Vogue, e scattato ritratti a importanti personalità quali la famiglia Obama, la Regina Elisabetta II e numerose celebrità dello spettacolo: Meryl Streep, Whoopi Goldberg, The Rolling Stones, Michael Jackson, Sting. Un successo planetario che l’ha portata ad essere sempre più richiesta.
La rottura degli stereotipi
Per il calendario Pirelli 2016 viene scelta Annie Leibovitz. Diversamente dai precedenti calendari, gli scatti di Leibovitz non rappresentano modelle nude ma donne portatrici di messaggi positivi. Rompe così lo stereotipo del calendario Pirelli che esalta solo una bellezza esteriore, sensuale.
«Quando Pirelli mi ha contattato – spiega la fotografa – mi hanno detto che desideravano intraprendere un percorso diverso rispetto al passato. Hanno suggerito l’idea di fotografare donne che in qualche modo si sono distinte. Ci siamo trovati d’accordo e l’obiettivo successivo è stato quello di essere molto diretta. Volevo che le immagini mostrassero le donne esattamente come sono, senza artifici.»
Annie Leibovitz sceglie donne di età, provenienza e percorsi professionali diversi, tredici donne di successo che hanno raggiunto traguardi importanti nella vita professionale, sociale, culturale, sportiva e artistica. Una delle foto di maggiore spicco è quella che ritrae l’attrice comica Amy Schumer in slip e tacchi a spillo mentre sorseggia un caffè. Un’immagine ironica e forte che mostra la sicurezza di una donna nell’accettare e mostrare il proprio corpo.
Concludo aggiungendo un’informazione che, in teoria, non dovrebbe essere rilevante. Annie Leibovitz è lesbica. Perchè specificarlo? Non lo avrei fatto se fosse stata etero ma siamo ancora in una società misogina che è avversa nei confronti di una donna, lesbica e di successo. Annie Leibovitz è tutto questo ed è apprezzata a livello planetario. Un cambiamento è in atto e noi possiamo farne parte e raccontarlo. #bewomanbecreative. Il prossimo articolo è dedicato a Cristina Celestino.
Fonti e crediti: American Masters, Annie Leibovitz, Elle, Rolling Stones, Pirelli, The Indipendent, Wikipedia
Pingback:Peggy Olson, copywriter #bewomanbecreative | Marianna Milione
Pubblicato alle 08:49h, 07 Marzo[…] Anche un personaggio inventato può essere un modello di riferimento. Anzi. Molte volte è più facile immedesimarsi in un’eroina dello schermo che in persone più vicine a noi. Una cosa è certa, l’importante è credere in quello che si fa e affrontare la vita a testa alta come Peggy Olson. Siate coraggiose e raccontatelo con l’hashtag #bewomanbecreative. Il prossimo articolo è dedicato a Annie Leibovitz. […]